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Il consolato a domicilio

Scritto da Chiara Civitelli

Ě in corso un importante processo di completamento e di crescita tecnologica della rete consolare italiana all’estero che si inquadra nel più ampio panorama della modernizzazione della pubblica amministrazione italiana. Nell’attuale contesto tecnologico si sono raggiunti significativi traguardi collegati ad adempimenti normativi nazionali ed internazionali (passaporto elettronico, carta di identità[1], ecc.) e sono in programma ulteriori realizzazioni, come quella del Consolato digitale e dei servizi consolari on line[2].

Una corretta gestione delle informazioni sui cittadini è presupposto necessario per essere al servizio dei cittadini stessi. Questo salto di qualità è raggiungibile tramite un miglioramento dell’efficienza interna ed una condivisione di archivi e informazioni fra le pubbliche amministrazioni (quella che si chiama interoperabilità e cooperazione applicativa[3]). In particolare per l’estero assume una essenziale rilevanza la anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E. banca dati detenuta dal Ministero dell’Interno, in corso di allineamento con gli schedari anagrafici degli uffici consolari all’estero).

L’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra pubbliche amministrazioni è prevista tra gli obiettivi stabiliti ex articolo 12, Capo I “Principi generali”, Sezione III “Organizzazione delle pubbliche amministrazioni” del Codice dell’Amministrazione Digitale.[4]
Nella realizzazione degli obiettivi sopra citati la strada da percorrere è ancora lunga. Tuttavia alcune significative realizzazioni sono state già raggiunte da parte della rete consolare mediante il rispetto del termine del 26 Ottobre 2006 per l’introduzione del passaporto elettronico (termine previsto dalle autorità statunitensi per l’ingresso negli Usa), nonché l’adempimento previsto dal comma 1319 della legge finanziaria 2007 che ha consentito, per la prima volta, il rilascio della carta di identità da parte degli uffici consolari agli italiani all’estero.
 
 Ad integrazione e miglioramento delle suddette realizzazioni, il Ministero Affari Esteri promuove il progetto denominato “Consolato digitale”, che sarà presentato al Forum della Pubblica Amministrazione dal 12 al 15 maggio prossimi a Roma e che sarà operativo entro la fine del 2009
[5]. Il progetto prevede, in una prima fase, l’installazione di una piattaforma informatica per la gestione integrata dei dati e delle funzioni consolari (S.I.F.C. : Sistema Integrato delle Funzioni Consolari) che permetterà successivamente l’erogazione di servizi consolari on line. Tra questi : la carta d’identità elettronica, l’iscrizione on-line all’anagrafe degli italiani all’estero, la fissazione di appuntamenti con personale del Consolato, la verifica di una pratica, la richiesta di informazioni, ecc.

Il SIFC, oltre ad essere la premessa organizzativa per lo sviluppo di servizi consolari on line, consente la razionalizzazione del lavoro interno degli uffici consolari mediante la gestione completa dei non residenti e mette a disposizione delle PA un patrimonio informativo completo ed aggiornato della collettività residente all’estero. Tutti i pacchetti informativi relativi al SIFC “viaggiano” sulle autostrade telematiche della RIPA e SPC[6] permettendo l’interscambio informativo sui dati degli italiani all’estero tra la sedi estere ed il Mae e tra questo e le altre amministrazioni.

Il S.I.F.C. si inserisce nel processo di Digitalizzazione e riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni previsto all’articolo 15 del Codice dell’Amministrazione Digitale.[7]
Per quanto riguarda più strettamente i servizi consolari on-line, si rappresentano le seguenti tappe:

  1. Il passaggio da una mera comunicazione/ informazione sull’Italia, sul paese estero, su eventi elettorali, su indirizzi, numeri di telefono, ad una semplificazione delle procedure amministrative tramite la fornitura di modulistica on line per esempio per l’iscrizione all’AIRE, per l’attribuzione di un codice fiscale, per una richiesta di passaporto, per una domanda di cittadinanza, ecc.
  2. Il passaggio dalla fornitura di modulistica on line ad una partecipazione attiva del cittadino che si traduce per esempio nella richiesta di certificati e attivazione di pratiche, nella prenotazione di appuntamenti, nella compilazione on line della domanda di rilascio del passaporto, ecc.3
  3. Il passaggio dalla partecipazione attiva del cittadino alla erogazione di servizi on line. Il cittadino dunque potrà effettuare pagamenti on line, ricevere on-line le conferme degli appuntamenti richiesti, consultare lo stato di una sua pratica, ecc.

I servizi consolari saranno diversificati a seconda che l’accesso a internet del cittadino sia libero o autenticato (tramite l’uso di una username e password).Nel primo caso si potrà solo chiedere informazioni o scaricare un modulo, nel secondo caso si potrà richiedere un servizio o compilare on-line un modulo.

La modalità di accesso ai servizi erogati in rete dalle PA è regolata dall’articolo 64 del Codice dell’Amministrazione Digitale.[8]

L’articolo 64 del CAD sopra citato al comma 3 prevedeva in origine il termine del 31 Dicembre 2007 a decorrere dal quale non era più consentito il suddetto accesso con strumenti diversi dalla carta di identità elettronica (CIE) e dalla carta nazionale dei servizi (CNS). Detto termine, a causa di difficoltà tecniche nella definizione degli standard delle citate carte, è stato prorogato al 31 Dicembre 2008 dall’articolo 35 della legge di conversione del decreto “mille proroghe”[9].

In conclusione il progetto “Consolato digitale”  produrrà un forte impatto innovativo di notevole complessità tecnica che nel medio periodo modificherà sensibilmente le metodologie di lavoro negli uffici consolari. Attraverso questa iniziativa innovativa si realizza un ulteriore passo in avanti da parte della  pubblica amministrazione nel venire incontro alle sempre crescenti esigenze dei cittadini e delle imprese dettate dalla rivoluzione tecnologica.

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[1]  Articolo 1 comma 1319 della legge finanziaria 2007

[2] Articolo del 31-03-2008 del Corriere della Sera pagina. 19,  “Nuova diplomazia, rivoluzione in arrivo alla Farnesina”  intervista di Gianna Fregonara  al Segretario Generale del Mae, Amb. Giampiero Massolo:“(...)E per quanto riguarda le 360 sedi all’estero, il braccio “ armato” del ministero,che cosa cambierà?Vogliamo che siano una rete globale al servizio del Paese, gestita dal ministero, non un onere per il Paese” Più facile a dirsi che a farsi, in una struttura burocratica cosí complessa. “Abbiamo già avviato la rimodulazione progressiva di sedici sedi. Molte funzioni potranno essere informatizzate. Dall’anno prossimo per diverse operazioni ci sarà il consolato digitale. (...)”.

[3] Per l’approfondimento di tali istituti vedi il Dlgs 7 Marzo 2005 n.82 pubblicato in G.U. del 16 Magio 2005, n.112-S.O. n.93 “Codice dll’Amministrazione Digitale”, aggiornato dal Dlgs n. 159 del 4 Aprile 2006 pubblicato in G.U. del 29 Aprile 2006, n.99-S.O. n.105 “Disposizioni integrative e correttive l decreto legislativo 7 Marzo 2005 n.82 recante Codice dell’Amministrazione Digitale”. Tutti gli articoli citati nel testo dell’articolo sono riferiti al CAD

[4]        Capo I “Principi generali”, Sezione III “Organizzazione delle pubbliche amministrazioni”  Art.12 Norme generali per l’uso delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni nell’azione amministrativa
1. Le pubbliche amministrazioni nell’organizzare autonomamente la propria attività utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione.
1-bis. Omissis
1-ter Omissis
Le pubbliche amministrazioni adottano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei rapporti interni, tra le diverse amministrazioni e tra queste e i privati, con misure informatiche, tecnologiche, e procedurali di sicurezza, secondo le regole tecniche di cui all’articolo 71. 
 1)
Le pubbliche amministrazioni operano per assicurare l’uniformità e la graduale integrazione delle modalità di interazione degli utenti con i servizi informatici da esse erogati, qualunque sia il canale di erogazione, nel rispetto della autonomia e della specificità di ciascun erogatore di servizi. 
 2) Lo Stato promuove la realizzazione e l’utilizzo di reti telematiche come strumento di interazione tra pubbliche amministrazioni ed i privati. 
 3)
Le pubbliche amministrazioni utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, garantendo, nel rispetto delle vigenti normative, l’accesso alla consultazione, la circolazione e lo scambio di dati e informazioni, nonché l’interoperabilità dei sistemi e l’integrazione dei processi di servizio fra le diverse amministrazioni nel rispetto delle regole tecniche stabilite ai sensi dell’articolo 71.
5-bis. Le pubbliche amministrazioni implementano e consolidano i processi di informatizzazione in atto, ivi compresi quelli riguardanti l’erogazione in via telematica di servizi a cittadini ed imprese anche con l’intervento di privati

[5] Per il preannuncio di tale evento si veda l’articolo tratto da “Il  Sole 24 ore” del 25 Marzo 2008 pagina 27, “La Farnesina investe nelle reti digitali” del Segretario Generale del Ministero Affari Esteri, Amb. Giampiero Massolo: “(...)Sono stati avviati, ora, due nuovi progetti. Il primo è il Consolato digitale. Il progetto sarà presentato al Forum della Pubblica Amministrazione dal 12 al 15 maggio prossimi a Roma, e sarà operativo entro la metà del 2009. (...)”

[6]Si può rinvenire l’attuale completa disciplina di questi istituti al Capo VIII – Sistema pubblico di connettività e Rete internazionale della pubblica amministrazione-  dall’art.73 all’art. 87 

[7] “Articolo 15 Digitalizzazione  e riorganizzazione
1. La riorganizzazione strutturale e gestionale delle pubbliche amministrazioni volta al perseguimento degli obiettivi di cui all’articolo 12, comma 1, avviene anche attraverso il migliore e più esteso utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito di una coordinata strategia che garantisca il coerente sviluppo del processo di digitalizzazione.
2. In attuazione del comma 1 , le pubbliche amministrazioni provvedono in particolare a razionalizzare e semplificare i procedimenti amministrativi, le attività gestionali , i documenti, la modulistica, lemodalità di accesso e di presentazione di istanze da parte dei cittadini e delle imprese, assicurando che l’utilizzo delletecnologie dell’informazione e della comunicazione avvenga in conformità alle prescrizioni tecnologiche definite nelle regole tecniche di cui all’articolo 71.
3. La digitalizzazione dell’azione amministrativa è attuata dalle pubbliche amministrazioni con modalità idonee a garantire la partecipazione dell’Italia alla costruzione di reti transeuropee per lo scambio elettronico di dati e servizi fra le amministrazioni dei Paesi membri dell’Unione europea.”

[8]“Articolo 64. Modalità di accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni
1. La carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi costituiscono    strumenti per l’accesso ai sevizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni per i quali sia necessaria l’autenticazione informatica.
2. Le pubbliche amministrazioni possono consentire l’accesso ai servizi in rete da esse erogati, che richiedono l’autenticazione informatica, anche con strumenti diversi dalla carta d’identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi, purchè tali strumenti consentano di accertare l’identità del soggetto che richiede l’accesso. L’accesso con carta d’identità elettronica e carta nazionale dei servizi è comunque consentito indipendentemente dalle modalità di accesso predisposte dalle singole amministrazioni.

3.
Omissis”

[9] Legge 28-02-2008 n. 31 conversione in legge con modificazioni del Decreto legge 31-12-2007 n. 248 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria (G.U. n. 51 del 29-12-2008 S.O. n.47

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