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Disciplina sull'immigrazione: maggiore rigore e più assistenza, le due facce della nuova normativa

Scritto da Marianna Barone

Superati i dibattiti Parlamentari, il disegno di legge Napolitano-Turco: "Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" è stato approvato dal Senato. L'esigenza di una nuova regolamentazione si è fatta strada dopo la constatazione dell'insufficienza della "Legge Martelli" a scoraggiare il grande flusso migratorio e della necessità di rendere completa la partecipazione dell'Italia all'accordo di Schengen. La nuova disciplina, che si rivolge ai soli cittadini di Stati non membri dell'Unione Europea, punta su un più severo e rigoroso controllo alle frontiere attraverso l'attuazione di un piano generale che servendosi di procedure e sistemi informativi a livello sovranazionale, permetta ai prefetti interessati di concretizzare le misure necessarie ad impedire l'ingresso ai clandestini.

Ingresso e soggiorno

L'ingresso ed il soggiorno degli stranieri, così sono considerati coloro che non sono cittadini europei, sono regolati da accordi bilaterali con gli altri Stati. Oltre al visto di ingresso, è necessario il permesso di soggiorno che può essere concesso per turismo, affari, lavoro o motivi familiari; oppure la carta di soggiorno a tempo indeterminato che può essere richiesto da chi risieda in Italia da più di cinque anni e dimostri di avere un reddito sufficiente per il sostentamento proprio e dei familiari. O anche dallo straniero che sia coniuge o figlio minore o genitore di un cittadino italiano o di un cittadino di uno Stato dell'Unione Europea residente in Italia. L'accesso al territorio nazionale per motivi lavorativi sarà basato sulle liste di prenotazione stilate nei paesi d'origine, altrimenti sul possesso di una garanzia lavorativa stagionale o autonoma o a tempo indeterminato. E' stata altresì prevista la possibilità di usufruire di un permesso di soggiorno speciale al fine di tutelare le vittime del traffico clandestino, le quali potranno partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale che le sottragga alle condizioni di sfruttamento: coloro i quali dimostreranno una rispondenza positiva al programma, inoltre, potranno ottenere una proroga del permesso di soggiorno.

Espulsione

L'espulsione è prevista ex artt. 11 e ss. per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato (la competenza spetta al Ministro dell'Interno) e per chi non ha rinnovato il permesso di soggiorno, o è un clandestino, o risulti socialmente pericoloso (la competenza in questi casi è del Prefetto). Avverso l'eventuale decreto di espulsione, lo straniero può presentare ricorso entro cinque giorni dalla comunicazione al Pretore di residenza o dimora che dovrà pronunciarsi entro dieci giorni. Lo straniero interessato deve soggiornare per non più di trenta giorni nei centri di permanenza. In caso di avvenuta espulsione, chi rientra in Italia è punito con la reclusione da due a sei mesi oltre ad essere nuovamente espulso con accompagnamento immediato.

In conformità all'art. 10 comma 3, 4, Cost. non è permessa l'espulsione o il respingimento per quanti nel loro Paese possono essere perseguitati per motivi di razza, sesso, lingua, cittadinanza, religione, opinioni politiche, condizioni personali o sociali.

Immigrazione clandestina

Per quanto concerne l'immigrazione clandestina, la disciplina mira a punire con severità quanti lucrano su questi traffici, prevedendo multe elevate e lunghi periodi di reclusione variabili in base al tipo di traffico: se si favorisce l'ingresso di irregolari la multa è fino a trenta milioni e reclusione fino a tre anni; più severa è la sanzione per i trafficanti di clandestini per i quali è prevista una multa di trenta milioni per ogni clandestino introdotto nel territorio italiano e la reclusione da quattro a dodici anni; se il trafficante favorisce, poi, l'ingresso di donne da destinare alla prostituzione e di minori per attività illecite, la multa è di cinquanta milioni per ogni clandestino e la reclusione da cinque a quindici anni.

Istruzione e sanità

La nuova normativa non trascura l' importanza dell'istruzione e della sanità per gli stranieri penetrati regolarmente in Italia imponendo che le scuole debbano creare corsi di alfabetizzazione non solo per i minori che hanno l'obbligo di frequentarle, ma anche per gli adulti. Gli istituti scolastici, inoltre, dovranno favorire il raggiungimento del diploma di scuola media superiore. Infine, dovranno essere attivate azioni di integrazione volte a tutelare le diversità culturali.

Il servizio sanitario è assicurato a tutti: per i cittadini extra-comunitari che lavorano regolarmente o in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno scatta l'obbligo di iscrizione al servizio sanitario nazionale e in alcuni casi anche quello di assicurazione per malattie, infortuni e maternità, mentre gli altri sono tenuti al pagamento integrale delle prestazioni sanitarie erogate. Tuttavia la legge presta particolare attenzione anche alla salute degli immigrati irregolari. Chi si dovesse trovare in situazione di urgenza, infatti, potrà ricevere gratuitamente le cure essenziali di primo soccorso senza correre il rischio di essere denunciato, fatta eccezione dei casi in cui è necessario il rilascio del referto medico.

Un commento alla legge

La nuova legge, che in rispondenza alla necessità di mediare tra le differenti posizioni politiche ha seguito un lungo iter parlamentare, è stata definita dalla Lega Antirazzista "un netto arretramento rispetto alla legge Martelli". A ben vedere si constata, invece, come la nuova disciplina sia più concreta nell'inserimento socio-economico degli immigrati: chi dimostri di dare il proprio contributo alla vita sociale italiana, infatti, potrà farsi rilasciare la carta di soggiorno a tempo indeterminato potendo continuare a svolgere la propria attività senza correre il rischio di essere rispedito nel paese d'origine, e potrà richiedere di essere raggiunto dai propri familiari (entro il terzo grado) a patto che se ne faccia carico. Gli stranieri, inoltre, muniti di carta di soggiorno e quelli residenti regolarmente in Italia ed iscritti nelle liste di collocamento hanno il diritto di richiedere le case popolari.

Gli artt.40 e 41 sono stati concepiti, poi, al fine di combattere concretamente le manifestazioni di razzismo e xenofobia: essi prevedono l'istituzione presso il CNEL di un organismo nazionale di coordinamento e di informazione, nonché l'obbligo per il datore di lavoro e i suoi preposti di rispondere di discriminazioni dirette e indirette sul lavoro nei confronti dei cittadini extra-comunitari.

Questi sono solo alcuni dei punti più salienti della normativa che in concreto agevolano i cittadini extra-comunitari regolari. Tuttavia la legge attua di converso una selezione più rigida per il rilascio del permesso di soggiorno e prevede pene molto severe sia per i trasgressori che per coloro che lucrano sul traffico clandestino degli immigrati. Si tratta sostanzialmente di una disciplina che ha recepito le istanze umanitarie, anche se non può tralasciare di essere rigida al fine di evitare sbarchi massici di clandestini che rischiano di mettere in crisi lo Statoitaliano sia dal punto di vista interno che nei suoi rapporti con i paesi europei. Una valutazione concreta della efficacia e della funzionalità delle disposizioni della legge Napolitano potrà, comunque, essere operata, vagliando la sua applicazione nel campo.